Ogni Anno in Italia si verificano circa 26.000 furti di identità a seguito di altrettanti attacchi hacker!
Il furto di identità sta raggiungendo livelli mai sperimentati. I numeri sono impressionanti: 26.100 le frodi scoperte in Italia nel 2016, in crescita dai 25.300 casi del 2015.
Numeri impressionanti di un contagio, ormai epidemico che, secondo i maggior esperti mondiali di sicurezza, è oggi tra i più sottovalutati. Prima di crytpolocker, prima di un ransomware insomma… il furto di identità è anche furto di una semplice password incrociato con qualche informazione rubata su Facebook può oggi fare danni inimmaginabili.
«Queste frodi si svolgono quasi esclusivamente online: le enormi quantità di dati personali disponibili online sono la più facile delle tentazioni per il truffatore: oggi le strategie per proteggere le informazioni personali non sono adeguate e così scatta l’allarme furto di identità».
Di solito la vittima di un furto di identità scopre di aver subito una frode nel momento in cui riceve il sollecito da parte di una banca o di una società di recupero per il pagamento di rate di finanziamenti che non ha mai attivato, ma attraverso i quali sono stati acquistati beni o servizi a suo nome. Si tratta di una piaga che rischia dimettere KO molte Pmi proprio per il rischio di compromettere non solo il business ma anche il proprio rapporto con gli istituti di credito. «Le imprese, in particolare, devono concentrarsi sull’educazione del personale, su buone pratiche di sicurezza in rete e sulla capacità di identificare con velocità casi di phishing e di attacco. Basarsi solo sulla tecnologia non basta»
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